PROGETTO 2022
“Tra Oriente ed Occidente”
MERCATI IN MUSICA
XIV° Edizione
L’Associazione Arte e Mercati è un’ Associazione Culturale senza scopo di lucro nata nella primavera del 2009 che si prefigge di divulgare musica nei luoghi interessati al commercio e si avvale del contributo artistico di noti professionisti e dell’aiuto di CONFESERCENTI –A.N.V.A.
Grazie alla preziosa partecipazione di:
SEMPERCONSORT, KONZERT OPERA FLORENCE e CONFESERCENTI/A.N.V.A.
L’ obiettivo dell’ Associazione “Arte e Mercati” è di animare i luoghi dei commerci anche nelle ore notturne e farne un luogo d’incontro, di ricerca ed innovazione. In alcune città europee le attività mercantili restano aperte fino a tardi ed i luoghi di commercio diventano sempre di più luoghi di frequentazione turistica, inseriti nelle guide e nei tour tra le mete da visitare proprio per il fascino ed il valore architettonico che esprimono.
“Mercati in Musica – XIV edizione” offre 4 spettacoli musicali e di intrattenimento gratuiti di alto livello facendo incontrare generi musicali diversi, creando contaminazioni, forme di espressione nuove, suggestive e coinvolgenti in luoghi di grande interesse storico-artistico a Firenze.
Le diverse nazionalità ed età del pubblico hanno fatto si che ogni edizione di “Mercati in Musica” prendesse in esame vari aspetti musicali anche di altri paesi offrendo un panorama musicale vario che si articola:
Musica classica, antica e contemporanea e Musica popolare ed etnica
L’obiettivo di questa Rassegna Musicale è di evidenziare, attraverso la musica, i secolari rapporti tra mondo “occidentale” e “orientale”.
Lungo gli itinerari commerciali tracciati da Marco Polo, dalla Compagnia delle Indie, dalle rotte balcaniche, etc. l’enorme bagaglio culturale delle antiche civiltà orientali ci introduce a stili di vita, filosofie e spiritualità differenti.
La spiritualità ha un posto importante, è là che siamo andati a cercarla spesso. Soprattutto negli ultimi tre secoli, da quando la rivoluzione industriale, il consumismo, la competizione per arricchirsi hanno stravolto le nostre vite.
Dunque l’Oriente è filosofia, l’Occidente tecnica/tecnologia?
La musica accompagna questo percorso attraverso i quattro concerti programmati e le interessanti introduzioni a carattere storico-sociologico e filosofico.
Mercati in Musica –“Tra Oriente ed Occidente” si svolgerà nella seconda parte del mese di luglio fino ad agosto e si terrà in luoghi differenti della Città di Firenze.
La Rassegna non è soltanto “musica”: questo viaggio sarà accompagnato da racconti, note, ed osservazioni che possono spaziare in campi differenti.
La collaborazione con Confesercenti é stata fondamentale proprio per segnalare quanto di queste tradizioni e culture siano state importanti per lo sviluppo della città e del tessuto commerciale.
Il tema di ogni spettacolo sarà introdotto da una breve relazione con descrizioni, curiosità e cenni storici
LUGLIO 2022
Lunedì 25 – ore 21.00
CENTRO INTERNAZIONALE STUDENTI GIORGIO LA PIRA
Via dei Pescioni, 3, 50123 Firenze FI
La musica di Georges Ivanovic Gurdjieff
(1866-1949)
Una selezione di brani del grande Maestro e Mistico armeno trascritta per violino e pianoforte
La musica di G.I. Gurdjieff “In principio era una vibrazione… o, se preferite, il Verbo”. Chi è Georges Ivanovitch Gurdjieff? Qual è la natura del messaggio di cui si è fatto portatore? Ancora oggi la figura di Gurdjieff, a più di settant’anni dalla sua morte, non sembra essere così facilmente definibile, anche se si possono leggere i suoi scritti ed è possibile ascoltare la sua musica. Il suo non era un semplice messaggio rivolto solo ai contemporanei, ma un insegnamento ricevuto nel corso dei suoi innumerevoli viaggi in Oriente a costo di enormi sacrifici personali, una chiamata all’Evoluzione Interiore che apre un cammino di ricerca per l’Umanità presente e futura, e che ci giunge come un ponte tra la sapienza dell’Oriente e la scienza dell’Occidente. Gurdjieff nacque ad Alexandropol (oggi, Leninakan) nella provincia del Kars in Armenia, il Primo Gennaio del vecchio calendario russo, cioè il 13 Gennaio del nostro calendario gregoriano. I biografi sono unanimi sul giorno della sua nascita; c’è invece divergenza sull’anno. Per alcuni dei suoi allievi non c’è alcun dubbio: è nato nel 1869 perché hanno festeggiato il suo ottantesimo compleanno nel 1949. Per altri è venuto alla luce nel 1877. I suoi 80 anni non sarebbero stati che una delle innumerevoli burle di un uomo che si è sempre preso le più grandi libertà con le verità apparenti per meglio evidenziare, forse, le verità profonde. Che Gurdjieff sia stato un compositore è di per sé stesso un fatto straordinario. È insolito per un maestro spirituale aggiungere al corpo del suo insegnamento forme di arte che possano esserne considerate espressioni uniche ed essenziali. Le danze sacre di Gurdjieff (i “Movimenti”) e le circa duecento composizioni musicali che ha lasciato attestano l’importanza che egli attribuiva sia alla disciplina del corpo in movimento che alle vibrazioni sonore collegate ad una pratica spirituale. Gurdjieff ci ha lasciato un insegnamento che viene da lontano, che parla alla profondità del nostro essere uomini, che risveglia in noi la nostalgia per uno stato dell’essere che sentiamo nostro e che tuttavia non ci appartiene. La parola e la musica di Gurdjieff ci chiamano e ci invitano ad avvicinare il “lavoro dell’uomo”, quel lavoro che solo l’uomo può fare quando diventa disponibile ad essere un terreno d’incontro tra forze di diversa natura.
La musica di George Ivanovitch Gurdjieff (1869 – 1949)
Mélodie grecque da Chants et rythmes d’Asie n° 1
Danse grecque ancienne da Chants et rythmes d’Asie n° 43
Meditation da Hymnes, prières, et rituels n° 37
Danse derviche da Musiques des Sayyids et des Derviches n° 5
La Trinité da Hymnes d’un grand temple… n° 19
Chant d’Orient da Chants et rythmes d’Asie n° 5
Chant des Pêcheuses da Chants et rythmes d’Asie n° 20
[Senza titolo] da Chants et rythmes d’Asie n° 14
Mélodie thibétaine da Chants et rythmes d’Asie n° 8
Chant et danse sayyid da Musiques des Sayyids et des Derviches n° 1
Danse des bergers kurds da Chants et rythmes d’Asie n° 19
Prière de Gratitude da Hymnes, prières, et rituels n° 22
Frammento n° 6, Danse thibétaine da Hymnes d’un grand temple… n° 16
Chant et danse sayyid da Musiques des Sayyids et des Derviches n° 10
Musiche per i Movimenti
La Valse Gurdjieff – de Hartmann
Moltiplicazione 9 – Je Suis Laurence Rosenthal
Moltiplicazione 17 dei 39 Thomas de Hartmann
18 Novembre 2021 Luigi Cozzolino
Le 24 Juin Edward Michael
Anna Noferini violino
Luigi Cozzolino pianoforte
Giovedì 28 – ore 21,00
GIARDINO DI VILLA FAVARD A ROVEZZANO
Via di Rocca Tedalda, 451, 50136 Firenze FI
Via Aretina, 509, 50136 Firenze FI
Concerto di canti e musiche Sufi
Spettacolo di canzoni del repertorio della tradizione Sufi della Turchia
dal XII al XVIII secolo
Il concerto si sviluppa attraverso un percorso di musiche e canti, sui testi dei più conosciuti santi e poeti del sufismo. “Dargah” è una parola turca di origine persiana, che identifica il luogo dove è sepolto un santo sufi e, in senso lato, significa la soglia, il punto di passaggio tra i due mondi. La ricerca di questa possibilità di apertura verso l’alto per mezzo della musica, ha portato gli artisti ad esplorare un repertorio vastissimo, i cui testi, scritti da grandi mistici e poeti tra il 1200 e il 1800 rimangono come un’eredità e una testimonianza di incomparabile bellezza per tutta l’umanità. La parola “Rameshgar” si può tradurre con “produttore di gioia”, ed è l’appellativo che si dava ai musicisti nel Medio Oriente pre-islamico (VI° – VII° secolo). In quel periodo, i musicisti erano tenuti in grande considerazione, perchè possedevano il dono del “tarab” (da questa stessa radice proviene anche la parola terapia), ossia la capacità di provare l’emozione dell’estasi e di comunicarla agli ascoltatori, facendo così da ponte tra il cielo e la terra.
Nell’approfondire questa tradizione, abbiamo scoperto e apprezzato come i sufi, pur nel pieno rispetto della legge e della comunità islamica, ne rappresentano la più profonda essenza, come la polpa di un frutto rispetto alla sua buccia. Sono aperti a tutte le altre religioni, praticano l’uguaglianza fra uomo e donna, e promuovono la non violenza e la pace tra i popoli. Fin dagli albori dell’Islam, essi hanno usato la musica, la poesia e la danza come mezzi per innalzarsi a Dio. E grazie alle opere di Jalaluddin Rumi, di Yunus Emre e di altri santi e mistici come Nesimi e Ismail Dede Efendi ci sono stati tramandati i passi da intraprendere e da seguire in questo cammino verso la saggezza e verso la Conoscenza.
AGOSTO 2022
Venerdì 19 – ore 21,00
VILLA ARRIVABENE
La bandura e le radici della cultura Ucraina
Alla riscoperta delle Musiche e di questo antico strumento a corde
L’Ucraina è un vasto Paese dell’Europa orientale noto per il litorale del Mar Nero, i monti boscosi e per le sue bellissime chiese ortodosse; nella sua capitale Kiev spicca la famosa cupola dorata
della Cattedrale di Santa Sofia.
Una nazione da sempre combattuta tra Oriente ed Occidente dove l’amore per la patria e per la terra natia è, per gli ucraini, incondizionato ed ogni ucraino porta sempre con se il rimpianto per la terra natia e le sue tradizioni. In un momento come questo dove la situazione politica del paese è instabile , tornare a suonare la bandura è come far riaffiorare le proprie radici e riaffermare la propria autonomia culturale e politica.
La bandura è uno strumento musicale tradizionale appartenente al gruppo dei cordofoni, usato essenzialmente solo in questa nazione ed è un incrocio fra un liuto ed una cetra con un numero variabile di corde che vengono pizzicate. Per realizzare questo concerto sono state coinvolta le comunità ucraine di 12 città italiane: Firenze, Prato, Livorno, Roma, Napoli, Ravenna, Ferrara, Padova, Bergamo, Pisa, Viareggio, Lucca, che indossando i vestiti tradizionali hanno ribadito che essere lontani dalla propria patria non significa dimenticare le radici: “Abbiamo volato in varie parti del mondo alla ricerca di un destino migliore, ma non abbiamo smesso di essere ucraini”.
Eka, nome d’arte di Ekaterina, è nata e cresciuta in Ucraina, Ha studiato all’Università Nazionale di Cultura e Arti di Kiev e da dieci anni si è trasferita in Italia. “C’è stato un tempo in cui non mi sono occupata di musica, ma la situazione politica in Ucraina e la Rivoluzione della dignità mi hanno spinto a tornare a suonare la bandura, a capire chi sono, a riscoprire le mie radici e le radici dello strumento che suono.”
La musicista insegna canto e pianoforte per principianti presso presso l’Accademia di Musica Lizard e sogna di trovare studenti interessati alla bandura e aprire una scuola specializzata.
Eka ha creato il gruppo Ека Project composto da musicisti italiani e un brasiliano. Oltre alla musica ucraina, insieme suonano musica internazionale moderna con incursioni di ritmi latini ed elementi di musica popolare italiana delle regioni meridionali.
Uno degli ultimi progetti interessanti della musicista è la canzone “La mia Ucraina” che parla dell’amore per il proprio Paese e della speranza in un futuro migliore sia per il popolo ucraino che per l’Ucraina. Scritta insieme con il rapper di Kyiv Miha Nevidomskii, aspira a divenire l’inno degli ucraini che vivono all’estero.
Per realizzare il video della canzone, il team del progetto ha coinvolto la diaspora ucraina in Italia. Le comunità di 12 città italiane: Firenze, Prato, Livorno, Roma, Napoli, Ravenna, Ferrara, Padova, Bergamo, Pisa, Viareggio, Lucca, indossando i vestiti tradizionali, con lo sfondo di antichi monumenti italiani, hanno detto che essere lontani dalla propria patria non significa dimenticare le radici: “Abbiamo volato in varie parti del mondo alla ricerca di un destino migliore, ma non abbiamo smesso di essere ucraini”.
Attualmente Eka sta lavorando al primo album da solista in stile world music, composto da canzoni in ucraino e in inglese con interessanti abbinamenti musicali innovativi.
Martedì 23 – ore 21,00
CHIESA DI SANTA FELICITA
Grande Concerto
“Sonate a tre, due Violini, e Violone, O Arciliuto,
col Basso per l’Organo”
Opera Prima (Firenze 1692)
di Antonio Veracini
SEMPERCONSORT e KONZERT OPERA FLORENCE
Antonio Veracini (Firenze 1659 – 1733) nel 1682 entrò al servizio della granduchessa Vittoria della Rovere, consorte di Ferdinando II de’Medici, a cui dedicò queste sonate.
Egli riceveva commissioni di musica sacra da molte chiese fiorentine e intraprese molti viaggi ed entrò in contatto con moltissimi musicisti; sappiamo con certezza che egli si trovava a Firenze ogni Pasqua dal 1685 al 1733, come si evince dagli elenchi parrocchiali.
Nel corso del Seicento la famiglia Medici cercò di legittimare il proprio potere attraverso l’arte per comunicare un messaggio politico, riferendosi costantemente a un preciso codice di immaginazione sacra e devozione religiosa. Questo concerto si concentra sulla op. 1 di Veracini, che mostra un perfetto accordo con le ambizioni estetiche della granduchessa nel suo doppio ruolo di reggente e defensor fidei.
Le sonate di Antonio Veracini — a confronto con altre due raccolte coeve di trisonate dedicate al Gran Principe Ferdinando (di Pietro Sanmartini e Giovan Battista Gigli) – manifestano piena consapevolezza delle potenzialità espressive della sonata, trasformandola in un genere musicale capace di conferire non solo ‘piacere’ e ‘delizia’ ma anche significati simbolici all’interno di specifici contesti culturali.
SEMPERCONSORT
Il SEMPERCONSORT è stato fondato da Luigi Cozzolino a Firenze nel 1999
principalmente per riproporre in tempi attuali il repertorio da camera dei secoli XVI,
XVII e XVIII.
Un gran numero di compositori di questo periodo storico scrissero infatti raccolte di
musiche da chiesa, da camera e da ballo, che celano spesso veri e propri capolavori.
Il SEMPERCONSORT intende riscoprire e rivelare questo repertorio
incredibilmente vasto privilegiando la riproposizione di autori italiani.
L’organico di base è composto da quattro elementi, 2 violini, violoncello o viola da
gamba e clavicembalo, ai quali possono aggiungersi altri strumentisti ad arco,
strumenti a fiato (cornetto, flauto dritto o traverso, oboe, fagotto, trombone) e/o i
componenti di una ricca sezione di basso continuo (organo, tiorba o arciliuto, chitarra
barocca, violone).
Il materiale musicale utilizzato proviene principalmente da collezioni bibliografiche
italiane e estere e sono utilizzati strumenti storici o copie di strumenti dell’epoca.
Le esecuzioni si basano sullo studio dei testi antichi e sul costante aggiornamento e
contatto con musicisti e musicologi esperti della materia.
Il SEMPERCONSORT si è esibito in diverse regioni italiane proponendo spesso
prime esecuzioni di brani in tempi moderni e programmi tematici, come una serie di
concerti con autori toscani e bolognesi del ‘600, e il concerto-performance “Il Trionfo
di Bacco”.
I componenti del SEMPERCONSORT possiedono una lunga esperienza nel campo
della Musica Antica collaborando con i gruppi più noti del settore fra i quali citiamo
Il Giardino Armonico, L’Europa Galante, I Barocchisti, L’Accademia Bizantina,
Ensemble Zefiro, Homme Armè, Ensemble Jannequin, Complesso Barocco, Concerto
Italiano, e inoltre suonano nelle più importanti orchestre sinfoniche italiane fra cui
quella del Maggio Musicale Fiorentino e La Scala di Milano.
Il SEMPERCONSORT ha inoltre al suo attivo incisioni per la Naxos e per la
Brilliant, dedicate a Giovan Battista Vitali e suo figlio Tommaso Antonio, che hanno
riscosso notevole successo di pubblico e di critica internazionale.
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